Giovani vite spezzate

 TRUFFA 899: SUICIDA IN CARCERE 26ENNE DI AVEZZANO

SI IMPICCA CON LACCI SCARPE A SOLLICCIANO M
artedì 24 giugno 2008

FIRENZE – Un uomo di 26 anni si è suicidato nel carcere fiorentino di Sollicciano, dove era detenuto da giovedì scorso per gli arresti disposti nell’ambito dell’inchiesta della procura di Firenze su una truffa telefonica con prefissi come l’899. Il suicida è Niki Aprile Gatti, di Avezzano. Secondo quanto emerso l’uomo è tolto la vita impiccandosi nel bagno della sua cella. A scoprire il suicidio sono stati i compagni di cella, preoccupati nel non vederlo uscire dal bagno. In base a quanto spiegato dalla direzione del carcere, sul cadavere non ci sarebbero segni di colluttazione e l’uomo non avrebbe lasciato lettere per spiegare il gesto. Per impiccarsi, Aprile Gatti avrebbe utilizzato una corda formata da stringhe e jeans.
Niki Aprile Gatti – riferisce l’ANSA – gestiva un’azienda di servizi di telefonia di San Marino coinvolta nell’inchiesta fiorentina sulle truffe con i prefissi come l’899. L’uomo, che non era sposato e non aveva figli, viveva fra Rimini e Londra ed era stato arrestato giovedì scorso nella città romagnola. Oggetto delle indagini, coordinate dal pm della Dda Paolo Canessa e dal magistrato fiorentino Giulio Monferini e condotte dalla polizia, è un’organizzazione che avrebbe truffato ignari utenti, inducendoli a telefonare o a collegarsi con connessioni internet a tariffa maggiorata. Tutto ciò sarebbe costato agli utenti, complessivamente, 10 milioni di euro. I proventi sarebbero poi confluiti in società estere ‘off shore’. Aprile Gatti era accusato, fra l’altro, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe informatiche e di concorso in riciclaggio. La sua ditta era concessionaria di prefissi come l’899, che poi sarebbero stati dati in concessione ad altre società, che attuavano la truffa. Le attività dell’azienda di Aprile Gatti avrebbero concorso nel riciclaggio dei proventi della truffa.


INCIDENTE MORTALE AL CENTRO DI AVEZZANO Avezzano, 27 giu. – Tragico episodio avvenuto, in pieno centro, ad Avezzano, nella notte di ieri. Un ragazzo, Massimo Giannantonio, operaio, di 30 anni, in sella alla sua moto, si è scontrato, all’ incrocio con Via Marruvio, con una macchina. L’ impatto è stato talmente violento che il ragazzo, insieme alla sua moto, è stato catapultato sopra un’ altra macchina parcheggiata dal lato opposto della strada. I soccorsi sono arrivati immediatamente, ed il ragazzo è stato subito trasportato in ospedale dall’ ambulanza. Purtroppo nonstante i tentativi dei medici, il giovane è morto, mezz’ ora dopo essere arrivato all’ ospedale, a causa delle gravi ferite che aveva riportato in seguito all’ impatto. Non c’ è stato nulla da fare, nonostante il ragazzo portasse regolarmente il casco. I testimoni presenti hanno aiutato a capire come fosse avvenuto l’ impatto, e da una prima ricostruzione sembra che il giovane, con la sua moto, venisse da Piazza Torlonia, mentre la macchina, una Fiat Punto, uscisse da Via Marruvio. Sempre i testimoni, presenti al momento dell’ incidente, raccontano di come sia stata una scena agghiacciante, e che nel momento in cui sono arrivati i soccorsi, il ragazzo era ancora vivo. Sotto shock anche il conducente della Fiat Punto, al quale è stato fatto l’ alcoltest, ed in seguito ha dato agli inquirenti la sua versione dei fatti. La Procura ha già aperto l’ inchiesta sul caso. E’ risultato positivo al test alcol l’autista della vettura contro la quale è finito, trovandovi la morte, il motociclista Massimo Giannantonio di 30 anni.La pur capiente chiesa dello “Spirito Santo” non è riuscita a contenere l’enorme folla che ieri pomeriggio ha voluto rendere l’ultimo saluto a Massimo Giannantonio, il giovane operaio di Avezzano morto nella tarda serata di giovedì scorso a seguito di un grave incidente stradale avvenuto mentre, a bordo della sua moto, percorreva la centralissima via Marconi per far ritorno a casa. Il rito funebre è stato officiato dal parroco don Antonio Bifaretti. Ad accogliere il feretro, oltre i parenti ed i numerosi conoscenti di famiglia, i colleghi della Cartiera Burgo (dove Massimo lavorava) ma soprattutto i tantissimi amici che il trentenne operaio aveva non solo ad Avezzano. Subito dopo, la bara è stata trasportata a Collelongo, paese di origine della sua famiglia, per essere tumulata accanto alle spoglie del fratello Mario, anch’egli vittima di un incidente stradale.


Motociclista investe un lupo.
Morti entrambi

Antonio Catarinacci, 37 anni, di Trasacco, è finito fuori strada capovolgendosi più volte. Inutili i soccorsi del 118

TRASACCO – Ha centrato un lupo in un rettilineo. Era a bordo della sua moto quando, all’improvviso, ha investito l’animale sulla strada che congiunge Luco dei Marsi a Trasacco, in Abruzzo. Nell’impatto, molto violento, sono morti entrambi. LA VITTIMA FINITA FUORI STRADA – In particolare il motociclista, Antonio Catarinacci, 37 anni, di Trasacco, è finito fuori strada capovolgendosi più volte. Inutili i soccorsi del 118. L’incidente è accaduto la scorsa notte, intorno alle 11.30. Delle indagini si occupano i carabinieri di Trasacco.
11 luglio 2008


– Avezzano (L’Aquila), 20 giu. – Un uomo di 33 anni di Luco dei Marsi (L’Aquila), Giustino Sabatini, e’ morto stamani in un incidente stradale verificatosi nei pressi del nucleo industriale di Avezzano. L’uomo, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, ha perso il controllo della sua moto finendo fuori strada. A soccorrerlo sono giunti i sanitari del 118. Sabatini e’ pero’ deceduto un paio d’ore dopo il ricovero all’ospedale di Avezzano per i gravi traumi riportati.Lascia la moglie e due bambini piccoli.


Dolore a Celano: morto presidente squadra calcio del Celano.Fabio Piccone, 41 anni, è deceduto a seguito delle lesioni riportate in un incidente con la sua moto mentre si esercitava in una pista di motocross; Piccone era il fratello del sindaco di Celano.
La squadra, che ha appreso la notizia mentre si trovava nelle vicinanze di Rende (Cosenza), è rientrata in sede. La gara, valida per la 21/a giornata, e’ stata rinviata a data da destinarsi, dopo la richiesta congiunta delle due società.

Secondo quanto riferito dai Carabinieri l’uomo si trovava in uno spazio adibito a pista di moto cross, adiacente all’avvio superficie di Celano: per motivi in corso di accertamento sarebbe caduto a terra dalla moto riportando gravi lesioni. Piccone è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Avezzano, i sanitari non hanno potuto fare nulla per salvarlo.


A seguito di un incidente stradale avvenuto oltre un mese fa

Morto un giovane di Luco dei Marsi
AVEZZANO La Marsica piange un’altra giovane vittima. Ancora una vita spezzata, strappata all’affetto dei suoi cari da un destino crudele, che sembra essere sempre di più spietatamente in agguato sulle nostre strade. Vittorio Magnante, ventidue anni di Luco dei Marsi, non ce l’ha fatta. Si è spento l’altra notte nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile di Avezzano, dove si trovava ricoverato da oltre un mese, a seguito di un incidente stradale. La giovane e forte fibra del ragazzo ha lottato fino in fondo, ma purtroppo è risultato vano anche l’instancabile prodigarsi dei medici e del personale sanitario del nosocomio avezzanese. Alla fine Vittorio, un bravo giovane stimato e benvoluto da tutti, si è dovuto arrendere al destino.


19/03/2008-Piazza della chiesa Gremita di persone già un’ora prima del rito funebre

A Francesco l’abbraccio commosso della popolazione.

TAGLIACOZZO Dietro la bara, la mamma Cesidia e il papà Pasquale, sorretti dall’affetto di Anna Lisa e Cristina, le due sorelle. Dietro ancora, l’intera popolazione a tributare l’ultimo omaggio a Francesco Oddi, il ventottenne morto nella notte di lunedì in un incidente stradale. Esemplari i comportamenti della famiglia, oppressa sì da un dolore immenso, ma sostenuta da una fede incrollabile, che le ha dato e le darà forza e sostegno sufficienti per non cadere nella disperazione.
Già un’ora prima dell’inizio del rito funebre, la piazza antistante la chiesa dell’Annunziata si era ordinatamente riempita di gente. Amici e conoscenti della famiglia Oddi provenienti da Trasacco, Villavallelonga, Avezzano, uniti a centinaia di tagliacozzani, hanno atteso silenziosamente l’arrivo del feretro. Un vero e proprio «esercito» di giovani, ragazzi e ragazze, amici dello sfortunato Francesco, ha presidiato per due giorni la camera ardente tra lacrime, ricordi e rimpianti.
Eccola la bara di legno chiaro, che porta racchiuse in sé speranze perdute, progetti stroncati. Una bara che porta la vita recisa di un giovane, cui il destino ha voluto riservare una fine tanto tragica quanto prematura. È la morte che ti ghermisce a due passi da casa.
«Vegliate perché non sapete né il giorno né l’ora», ha ricordato don Bruno Innocenzi nella sua omelia, spiegando il Vangelo.
Francesco lavorava nell’attività commerciale di famiglia. Un giovane amato da tutti. Lascia un vuoto incolmabile.
La sorella Anna Lisa, volgendo lo sguardo ora al papà, ora alla mamma, ora a Cristina, ora verso la bara di Francesco, ha avuto cuore a leggere le Sacre Letture. E nella preghiera dei fedeli, un amico ha invocato il Signore perché accolga tra le sue schiere «l’angelo Francesco», affinché da lassù protegga quanti ha lasciato su questa terra.
Ed ancora don Bruno, a rilevare simbolicamente come la morte di Francesco sia coincisa con l’inizio della Settimana di Passione, per affermare, in definitiva, che si nasce a nuova vita con il sacrificio della morte.
A seguire il feretro c’erano i sindaci di Tagliacozzo Dino Rossi e di Sante Marie Giovanni Nanni, molti consiglieri comunali. E tanti, tanti, tanti semplici cittadini. L’ultimo, commosso abbraccio a Francesco.

RIFLESSIONE……

COSA STA SUCCEDENDO?

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